Ancona la città della luce
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ANCONA
LA CITTA' DELLA LUCE – Maurizio Azzoguidi
Inaugurazione
sabato 25 Maggio 2019 - ore 18.00
Orario:
dal martedì alla domenica 17.30 – 19.30
“Dipingere,
per me, è fare mio qualcosa che ho visto, farlo mio in maniera
profonda. Quando dipingi, prima disegni il soggetto, poi lo pitturi e
per farlo devi scegliere i colori, le loro tonalità, le sfumature e
valutarle sulla base delle pennellate: solo accostando le tinte
capisci veramente se stai ottenendo il risultato che volevi. La luce
viene fuori dai rapporti tra i colori: è quello che crea
l'atmosfera.”
Maurizio
Azzoguidi, anconetano nato a Vercelli, è un paesaggista di vedute
urbane. Un pittore dalla tecnica classica, olio su tela, che è
passato nel tempo dall' en plein air sperimentato grazie al suo
maestro Reno Fabretti, alla riproduzione in studio basata su foto. Un
paesaggismo il suo che “non omette niente” facendo dei dettagli
cittadini come i cartelli stradali, le automobili, i passanti
indaffarati le vere attrazioni delle sue opere vive e brulicanti.
Per
la Galleria Puccini, Azzoguidi presenta un viaggio nel cuore di
Ancona svelando, fin dalle prime opere, che la protagonista assoluta
delle sue tele è la luce, fin quasi a considerare il soggetto
dipinto un pretesto per poter intessere nella trama ombre e chiarori.
Una luce tersa che vibra nelle “zebrature” impresse sulle strade,
pensata per poter saturare i colori fino a fonderli con la realtà.
Una
luminosità, per lo più, meridiana che può disvelare tutto il campo
visivo e che solo in rare eccezioni lascia il posto agli ultimi raggi
del tramonto, alla foschia, allo smog. Il nesso con le ricerche
coloristiche degli Impressionisti è evidente, ma nella memoria
pittorica di Azzoguidi trovano posto anche i Macchiaioli toscani,
soprattutto per quel colore dato a macchie più che a singole
pennellate, e il realismo americano di Hopper che guida lo sguardo
cittadino sulla resa tanto degli edifici quanto delle lunghe strade.
In
questa serie, le vedute celebrative dei monumenti e i panorami da
cartolina cedono il passo a istantanee di vita vera: un caotico
incrocio che svela, sullo sfondo, l'imponente teatro cittadino; una
briosa mattina in centro animata dagli zampilli della fontana dei
Cavalli in Piazza Roma; un raggio di sole che sbuca dalle fronde dei
tigli del Viale con tanto di auto al centro dell'inquadratura e una
primaverile passeggiata mattutina all'ombra della statua di Cavour
che ci da le spalle. Visioni che riproducono i mille volti di Ancona
creando tante piccole città che si ricombinano nell'identità dorica
solo in uno sgardo d'insieme. A queste prospettive quotidiane, alle
quali si fondono i dettagli del tessuto urbano, si intreccia il mondo
dei “flessi e riflessi”: ad un'occhio attento, infatti, non può
sfuggire la profusione di riflessi annidati nei vetri, nelle portiere
e negli specchietti delle tante auto che affollano le tele e neppure
passeranno inosservati i tocchi di luce che scintillano e rimano tra
loro dalle finestre più remote. Il mondo flessuoso delle carrozzerie
metalliche diventa il vero divertissement dell'autore, la sua
firma indelebile nella distesa di facciate e asfalto: l'opportunità
di distorcere le sue prospettive impeccabili seguendo liquide linee
curve.
Un
omaggio alla città di Ancona realizzato da un cittadino autentico
animato da uno sguardo limpido e benevolo che sa cogliere centri
nevralgici e vedute periferiche senza perdere di intensità. Una
carrellata di opere che permette allo spettatore di ingaggiare, senza
fatica, anche grazie alla prospettiva a altezza uomo, una sorta di
“caccia alla via” che presto si trasforma in un'accurata analisi
dei mille dettagli. In questo gioco un posto di rilievo ha un
esperimento luministico condotto sulla scia delle vedute della
Cattedrale di Rouen di Claude Monet: tetti e scorci di facciate che
si snodano fino al Duomo di San Ciriaco sono raffrontate alle prime
luci del mattino e al tramonto, traducendo in tocchi di luce la città
dove sorge e tramonta il sole.
Nicoletta
Rosetti