KÒMAROS
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KÒMAROS
Mostra
Fotografica di PIA BACCHIELLI
5
– 20 Novembre 2022
Inaugurazione:
Sabato
5
Novembre
2022
ore
18.00 - Galleria Papini
Via
Bernabei 39 - Ancona
Orario mostra: dal giovedì alla domenica 17.30 – 19.30
Orario mostra: dal giovedì alla domenica 17.30 – 19.30
Da questa piega dell’Appennino
riemersa dagli abissi marini che è il Conero, è possibile
ricostruire la storia geologica del nostro pianeta. Forse proprio per
questo le voci, gli echi e le leggende ad essa collegati sono tanto
suggestivi e vividi in questi luoghi densi di incisioni rupestri,
celle di eremitaggio e edifici sacri.
CENNI BIOGRAFICI PIA BACCHIELLI
L’anno di lavoro che Pia
Bacchielli ha trascorso alla riscoperta di uno sperone di roccia
friabile e calcarea che è parte del suo DNA, ha rovesciato il suo
sguardo, fondendolo con quello dei naviganti ai quali il Conero
doveva apparire come un cetaceo spiaggiato. Una prospettiva che parte
dal mare e rende quest’elemento un soggetto sporadico e defilato;
un fuggevole scatto dove l’ultima onda sfiora la sabbia come in un
approdo delicato mentre, a godere della bellezza di queste acque
limpide e profonde, non rimangono che il ritratto di un pesce e un
crocchio di scogli. È questa la penetrante analogia con i lavori
precedenti dell’autrice: l’obiettivo della macchina fissa
istantanee di un territorio selvaggio seguendo l’istinto di
un’esploratrice che coglie i segni di un’antica magia anche nelle
testimonianze più labili.
Le immagini, qui, non
descrivono un’unica sequenza, ma si raccolgono in agglomerati,
frasi a se stanti che segnano varie complessità, come per il
trittico con il volto demoniaco che appare in un masso, il guerriero
di Numana, l’albero con la croce incisa. Tre soggetti
apparentemente disomogenei, che insieme delineano il concetto di
sacro così come si innesta in questo crogiuolo di tradizioni e
culture. Il corpus esposto cerca di costruire non un racconto
reale ma, se possibile, una fiaba e all’interno di questa
narrazione ancestrale le presenze che scorgiamo non seguono il rigido
schema dei buoni o cattivi, ma si muovono in un sistema di valori
primigenio dove i confini sono labili. Una raccolta all’interno
della quale l’umano scompare e il più suggestivo tra i
protagonisti è la fata dall’ombra sfocata, sgranata o mossa. La
Sibilla, genius loci che intreccia il suo cammino, a metà tra
storia e leggenda, con quella della principessa/sacerdotessa picena
della necropoli dei Pini. Accanto a lei, ad intensificare questi
scatti, ci sono presenze ataviche al di là del bene e del male che
si palesano e sembrano essere percepite sia dalla flora, che in
quell’istante trema, colta da un’improvvisa folata di vento, sia
dalla fauna che fugge, volando via in un moto emergenziale.
La natura madre e matrigna che
affiora da queste incisioni fotografiche inchiostrate di un nero
potente, rifugge le frivolezze e si mostra impunturata di boschi e
rocce dove i tronchi diventano ponti o, magari, indicatori, così
come nell’antichità questa montagna a picco sul mare era stata
segno sicuro e inconfondibile per i naviganti. In questi elementi si
incardinano le geometrie degli schemi compositivi: direzioni e linee
nette e forti che puntano verso l’altrove, sia esso in direzione
del cielo mai limpido o del sole fumoso sia, invece, orientato verso
l’orizzonte più remoto.
Un’immagine su tutte
racchiude la poesia di questo luogo sacro, magico, lirico e pauroso:
la conchiglia che, come la montagna a picco sul mare, frange i flutti
emergendo dalla battigia come elemento dissimile che, al suo interno,
cela un mondo altro fatto di echi misteriosi, bagliori celati e
cavità nascoste.
Nicoletta Rosetti
CENNI BIOGRAFICI PIA BACCHIELLI
Pia
Bacchielli, laureata in Filosofia, è giornalista professionista. Si
è occupata soprattutto di cronaca. La sua passione per la fotografia
risale ai tempi dell'università quando ha preso parte a una ricerca
sul campo di Antropologia e Tradizioni Popolari. Ha partecipato a
stage e workshop con fotografi di fama internazionale. E' nata e vive
ad Ancona.