Ieri e Oggi
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IERI
E OGGI – Mostra di Silvano Sangiorgi
2
- 17 giugno 2018
Inaugurazione sabato 2 giugno 2018 ore 18.00
Orario: dal martedì alla domenica 17.30 – 19.30
“ … si
dipinge sempre per un motivo … “ Silvano Sangiorgi
Potrebbe
essere vento quello che spazza i campi di ieri di Silvano
Sangiorgi (anconetano classe 1948). Una di quelle brezze tese che
addensa i cieli primaverili descritti, qui, dalla prospettiva di un
sognatore che, dopo averli a lungo contemplati, ne agogna la
conquista riproducendoli, velatura su velatura, con passione e
pazienza.
I
paesaggi e i ritratti delle piante erbacee non sono tratti dal vero o
studi da erbario, bensì rielaborazioni di scaglie di vita
dell’autore trasposte in immagini pervase di eleganza ed
equilibrio. Queste visioni campestri, nelle quali l’uomo e tutto
ciò che lo riguarda non sono contemplati, ci restituiscono un luogo
dell’anima a cavallo tra natura e ricordi dove ogni tocco di
pennello è una storia.
Sono
i dettagli a svelare l’enigma del nostro pittore di fiori: la
ginestra, imponente e fiorita, non nasconde un ramo secco e rotto ai
suoi piedi, i fili d’erba del cardo selvatico imbiondiscono sotto
il sole della fine della primavera e i toni scarlatti del campo di
fiori dilagano in una densa macchia che ha più corpo che forma.
Ogni
singolo dettaglio, dalle traiettorie iperrealiste alla morbida
fusione dei turchesi, dei cerulei e dei celesti, è parte di un lungo
processo ideativo e realizzativo che rende merito al percorso di
studio e ricerca portato avanti dal Sangiorgi, sempre da autodidatta.
Nelle
grandi tele di oggi, si fa sera: nel mezzo di cieli densi e
magmatici, irrompono un lampo dorato dalle sembianze di una cicatrice
e la reminescenza dell’orizzonte in foggia di riflesso
scintillante. Cumulonembi rossi, intenti a pervadere il blu profondo,
si mescidano incorniciando l’apparizione di una croce velata,
emblema di una nuova dimensione più intima e sacra.
La guida a
questo regno è un angelo femmineo, senza piume né capelli, che
mostra di sé le umane fattezze assorto nella posa da meditazione,
per poi rivelare la sua natura trascendente, levitando fulgido nella
sua pelle dorata, mentre emerge vittorioso da una densa nuvola
vermiglia. Una profonda riflessione sulla fine dei tempi e sull’ombra
che il dolore lascia nella nostra storia personale.
Ieri
e oggi, in definitiva, più che un passaggio dal figurativo
all’informale, testimonia un nuovo punto di vista sulla natura
madre e matrigna con lo spirito rivolto verso l’alto.
Nicoletta
Rosetti