SUPERFICIDINAMICHE
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SUPERFICIDINAMICHE - Mostra d’arte di Sergio Cavallerin
8 Ottobre – 23 Ottobre 2016
Inaugurazione sabato 8 Ottobre 2016 ore 18.00
Orario: tutti i giorni 17.30 – 19.30 (Lunedì chiuso)
“Prendi la cultura pop con tutte le sue immagini accattivanti, i suoi simboli, e i suoi marchi (o brand come si direbbe adesso), ognuno figlio di un momento ben preciso dell’era capitalista e consumistica che stiamo ancora vivendo, e uniscila con gli esperimenti spaziali degli anni Sessanta dell’arte italiana.
Le Superficidinamiche di Sergio Cavallerin sono tutto questo e vanno anche oltre.
Nelle superfici concave e convesse riconosciamo simboli a noi molto familiari perché facenti parte della nostra cultura moderna, della nostraesistenza quotidiana, sia essa fisica che virtuale: il simbolo della Nike, la “F” di Facebook, Topolino, Darth Vader, ma anche il pensatore di Rodin, opera scultorea assurta al livello di icona.
Queste si possono definire iconografie del nostro tempo, figure che dagli anni Sessanta del secolo scorso si sono prepotentemente imposte tra i soggetti più tradizionali dell’arte contemporanea, e che Sergio Cavallerin unisce a un nuovo modo di pensare lo spazio in arte, le cui radici affondano nello spazialismo di Fontana fino a trionfare con le estroflessioni di Enrico Castellani e Agostino Bonalumi.
Torniamo quindi sempre al sesto decennio del secolo scorso, quando questi due artisti molto vicini a Piero Manzoni, cominciano ad indagare nuove frontiere dello spazio pittorico, tagliando, dipingendo, tendendo tele, e utilizzando i classici materiali della pittura tradizionale, ma in maniera diversa da chi già in precedenza aveva indagato nuove modalità nella resa della tridimensionalità, come Picasso, o dallo spazialismo italiano. Lo spazio creato da un’estroflessione non è più quello delimitato dalla cornice, che eppure c’è, ma la troviamo come finestra dalla quale il soggetto si affaccia e diventa luogo esso stesso, non ci invade, ma ci accompagna come le chiacchiere scambiate tra vicini affacciati al balcone. Il colore, la tela, i chiodi, diventano luoghi, oggetti tattili e di conseguenza reali, a metà tra pittura e scultura dove anche la rigorosa monocromia si fa scultorea e la bidimensionalità diventa tridimensionalità.
Sergio Cavallerin non le chiama però estroflessioni, ma le sue superfici sono “dinamiche” perché se la superficie aggettante di un Bonalumi si flette verso lo spettatore, la ricerca dell’artista perugino si concentra maggiormente sul sofisticato sistema che si nasconde sotto ogni concavità fermata dai chiodi e sapientemente dipinta.
Grazie ad un’abilissima capacità artigiana Sergio crea dei veri e propri organismi viventi che tentano di interagire con noi, di vivere il nostro spazio cercando di farne parte, e che devono il loro dinamismo e il loro “essere vive” alla luce che accarezza le loro superfici increspate, grazie alla quale i monocromi lucenti diventano mutevoli, quasi da far sembrare la materia pittorica più simile ai materiali industriali come la plastica fusa, l’acciaio, il metallo. Con le Superficidinamiche di Cavallerin siamo di fronte ad uno dei più alti esperimenti di creazione della dimensione spazio-tempo che parte dalle ricerche dell’immediato dopo guerra portandole ad un livello che supera ogni criterio precedente e riflette sull’importanza della tecnica artigiana nell’epoca della virtualità.”
Giulia Naspi