Io c'ero
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IO
C'ERO – Mostra d'arte di Francesco Milone
7
- 22 aprile 2018
Inaugurazione sabato 7 aprile 2018 ore 18.00
Orario: dal martedì alla domenica 17.30 – 19.30
Per
Francesco Milone l’arte è una cosa seria, talmente seria, da non
poter essere intesa come un gioco.
L’artista
ha il dovere morale di mettere la sua arte al servizio della gente e
di renderla un mezzo utile come pura documentazione storica.
Per
questi motivi egli rifiuta il becero astrattismo concettuale privo di
contenuti, aperto a troppe personali interpretazioni.
La
valenza documentaristica della sua opera lo ha portato a produrre
venticinque tavole, dipinte con tecnica mista, per una lunghezza
complessiva di oltre tredici metri, sulle quali sono rappresentati i
più importanti avvenimenti storici dagli anni Cinquanta fino al
1989, data della caduta del muro di Berlino.
Le
tavole si susseguono come i fotogrammi di una pellicola
cinematografica che ritraggono l’Italia dal dopoguerra fino alla
sua rinascita dal punto di vista politico, economico, sportivo,
culturale.
Gli
avvenimenti seguono il loro naturale concatenarsi lungo la linea
temporale snodandosi attraverso le tappe salienti degli accadimenti
più significativi della storia, senza lasciare spazio alle
interpretazioni o alle contaminazioni personali.
L’artista
trasgredisce alla regola della documentazione imparziale solo in un
caso: la rappresentazione del primo incontro con la donna che poi
diventerà sua moglie.
Questo
episodio rappresenta l’unico momento in cui Milone lascia per un
attimo da parte la sua missione di storico documentarista per
inserire un frammento della sua storia personale, scegliendo
l’istante decisivo nella definizione tra ciò che era accaduto fino
a quel momento, e ciò che questo incontro avrebbe determinato in
futuro.
Si
tratta sempre di una tappa importante nello svolgersi degli eventi,
ma questa volta lo sguardo compie un’inversione dall’esterno
all’interno, penetrando attraverso il filtro dell’oggettività
che viene inevitabilmente squarciato, e ponendo l’artista di fronte
ad un’inevitabile verità: quella dell’impossibilità di
giudicare ciò che ci circonda in maniera assolutamente imparziale e
oggettiva.
L’essere umano, soprattutto quello dotato di una
spiccata sensibilità artistica, cade inevitabilmente nella trappola
dell’anima che determina il modo di guardare alla realtà che
l’artista cerca di immortalare in maniera quasi ossessiva.
La
missione di Milone racchiude in sé intenzioni più che onorevoli. La
volontà di non lasciare che il passato venga dimenticato e quella di
ricordare agli uomini del presente che ciò che siamo oggi è il
frutto di quello che è accaduto ieri, ma nella linea temporale
perfetta e potenzialmente infinita che egli ha costruito ci sarà
sempre una varco fisso e profondo attraverso il quale possiamo
intravedere l’anima.
Giulia
Naspi
GALLERIA FOTOGRAFICA INAUGURAZIONE
(Foto di Tiziana Torcoletti)